Hate Speech

La consapevolezza è la prima arma che abbiamo: saper riconoscere le diverse forme d'odio è fondamentale per essere in grado di difendersi

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Cos'è

La diffamazione consiste nell’offendere e screditare la reputazione di un’altra persona quando questa non è presente. Quando parliamo di reputazione ci riferiamo a quel senso di dignità personale, alla stima diffusa nel nostro ambiente sociale, all’opinione che gli altri hanno di noi.

È dunque sufficiente dialogare - consapevolmente - con due o più persone ed in assenza della vittima rivolgendo offese alla reputazione della stessa. Vale la pena sottolineare la differenza tra diffamazione e critica: la critica si caratterizza per la verità e l’attualità dei fatti criticati, e deve essere di pubblico interesse. Ma soprattutto la critica, per non divenire reato, non deve essere un’invettiva gratuita volta solo a mortificare o deridere la vittima, pur potendosi ammettere toni aspri e forti, purché pertinenti al tema in discussione.

La critica eccessiva, sgradevole e che inciti all’odio è definita come Hate Speech: un tipo di comunicazione che, servendosi di parole, espressioni o elementi non verbali, diffonde odio e intolleranza, incitando al pregiudizio e alla paura nei confronti di una persona, o di un gruppo di persone accomunate da etnia, orientamento sessuale o religioso, disabilità, appartenenza culturale, sociale, politica. Il fenomeno dell’hate speech è aumentato negli anni in modo esponenziale anche con l’avvento di internet e dei social network.

Come vengono veicolati i messaggi d'odio

I messaggi d’odio o diffamatori vengono spesso veicolati tramite social network, blog, forum o applicazioni di messaggistica privata. Commenti, post, o altro tipo di materiale offensivo prolificano sul web e si moltiplicano, insieme a toni esasperati e provocatori, rinforzati dalla bassa responsabilità percepita degli utenti e dall’anonimato. Il fenomeno è particolarmente grave se pensiamo che un clima online che sia carico di sentimenti d'odio (odio rivolto verso un'etnia, un partito politico, una categoria sociale etc.) possa ispirare azioni violente anche nella vita reale; online e sui social l'unica cosa importante sembra far valere le proprie idee, ad ogni costo, perciò le opinioni in rete tendono ad essere altamente polarizzate, e così gli atteggiamenti degli utenti, sempre più violenti e disumanizzanti.

Quali sono le pene

Quando l’hate speech integra il reato di diffamazione, questo è punito dalla legge italiana dall’art. 595 del Codice Penale con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 1.032 euro. Più grave del semplice odio online è il reato di minaccia punito con la multa fino a 1.032 euro e aggravato se la minaccia è di morte o commessa a danno di un minore o di persona in stato di infermità o deficienza psichica, con la reclusione fino a un anno. Questo anche se la minaccia avviene attraverso un qualsiasi canale digitale.

È importante ricordare che spesso gli haters non sono altro che “leoni da tastiera” e nella maggior parte dei casi è sufficiente una diffida a far cessare la condotta d’odio.

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Ad esempio, puoi rivolgerti alle Forze dell’Ordine oppure ai Centri di Ascolto o Antiviolenza presenti nei Consultori e nelle ASL.

Per quanto riguarda i contenuti online, inoltre, puoi rivolgerti al Garante per la Protezione dei Dati, l’autorità amministrativa che assicura la tutela dei diritti, delle libertà fondamentali e il rispetto della dignità nel trattamento dei dati personali. Potrai domandare la rimozione dei contenuti dannosi anche al soggetto che tratta i dati, al gestore del sito internet ed al gestore del social media, che hanno l’obbligo di rimuoverlo entro 48 ore.

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Le forme dell' odio online

  • Cyber Stalking

  • Revenge Porn

  • Cyberbulling

  • Diffamazione

  • Hate Speech

  • Estorsione

Il cyber-stalking è una forma di persecuzione messa in atto tramite l’uso di internet o altri mezzi elettronici al fine di molestare e perseguitare una vittima prescelta. Si realizza attraverso l'invio di messaggi privati o mediante diffusione di commenti o post riguardanti la vittima. Si configura laddove ingeneri nella vittima uno stato di paura e ansia tale da compromettere il normale svolgimento dlele attività quotidiane o la induca a modificare le proprie abitudini di vita.

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